Il Gruppo Dosi, da sempre sensibile alle tematiche ambientali e vincitore del premio Excelsa 2021 per la sostenibilità, ha deciso di intraprendere un percorso per poter misurare e monitorare lo sviluppo sostenibile delle proprie aziende. A partire dal 2021, in collaborazione con l’Università di Bologna e NIER Ingegneria, ha pertanto iniziato questo percorso volto a quantificare la propria sostenibilità attraverso ViVACE.
ViVACE (Visualization of VAlue on Circular Economy) è uno strumento di visualizzazione dell’economia circolare, realizzato dall’Università di Bologna, con l’obiettivo di quantificare e gestire l’attuale livello di circolarità delle aziende e consentire l’individuazione di progetti e iniziative sostenibili. Lo scopo è fornire un metodo di valutazione delle performance ambientale, sociale ed economica delle aziende attraverso un punteggio aggregato di indicatori. Ad oggi all’interno della Dosi è stato applicato il modello ambientale.
Il progetto si è articolato attraverso una prima Gap Analysis, volta a identificare i punti di forza e di debolezza delle aziende, con l’obiettivo di indagare i processi maggiormente rilevanti. L’analisi ha messo in luce i punti di forza dell’impresa, ovvero: i) investimenti continui in impianti e macchinari di ultima generazione per un miglioramento dell’ambiente di lavoro e del prodotto; ii) digitalizzazione della produzione attraverso l’applicazione dell’Industria 4.0 ai macchinari già presenti; iii) servizio clienti di alto livello grazie alla good practice della ISO 9001, alla collaborazione con i fornitori strategici ed alla elevata flessibilità del processo produttivo; iv) utilizzo di energie rinnovabili provenienti dai 3 moduli di pannelli fotovoltaici, che consentono di ridurre l’energia presa dalla rete. Dalla Gap Analysis è stato possibile identificare i primi due punti da migliorare ossia: la gestione proattiva della circolarità delle aziende del Gruppo e l’identificazione di alcuni interventi strategici sui processi produttivi, che saranno fonte di miglioramento.
In seguito, è stata impostata la raccolta e l’elaborazione dei dati maggiormente significativi degli ultimi 3 anni con il modello ViVACE. La Dosi ha riscontrato una parziale riduzione delle emissioni di CO2eq a fronte di un calo di circa il 3% del consumo energetico rispetto al 2019, pur incrementando il proprio fatturato. Tale riduzione è prevalentemente associata al calo dei consumi energetici, che, rispetto al 2019, sono stati ridotti del 15% con una diminuzione delle emissioni pari al 24%. Questa riduzione è stata possibile grazie all’implementazione di misure legate all’efficientamento energetico, ovvero la sostituzione di alcuni impianti di climatizzazione e di macchinari datati con altri di nuova generazione dotati di Industria 4.0. Il gruppo ha inoltre installato dei sistemi di raffrescamento dell’aria per il periodo estivo con scambiatori ad acqua a ridotto consumo energetico, al fine di migliorare l’ambiente di lavoro dei propri dipendenti, senza aumentare il consumo elettrico.
Le aziende generano energia rinnovabile grazie all’uso di pannelli fotovoltaici; l’auto-consumo dell’energia prodotta è più del 40%, mentre la quota restante viene reinserita in rete. Grazie alle rinnovabili, le aziende riescono a coprire il 30% del proprio fabbisogno elettrico ed il 15% del fabbisogno energetico totale. Oltre agli aspetti energetici, sta attuando un aggiornamento del parco mezzi aziendale, con mezzi a basso impatto energetico: questa attività, pur mantenendo costanti i km percorsi dai veicoli, ha ridotto del 25% le emissioni rispetto al 2019.
Nonostante l’impatto del Covid, nell’ultimo triennio la Dosi ha aumentato la propria capacità produttiva. Ciò ha portato, conseguentemente, ad un aumento di circa il 40% dei rifiuti prodotti, di cui però il 95% viene inviato ad attività di riciclo e recupero energetico. Il tema è di grande interesse e nei mesi a venire si porrà maggiore attenzione alla gestione del rifiuto, attraverso percorsi di prevenzione e riduzione. Sono stati identificati modelli di valorizzazione e riuso all’interno delle attività del gruppo e le possibili sinergie con aziende esterne.
Da ViVACE è emerso anche un forte calo delle emissioni di CO2 derivanti dalle trasferte dei tecnici Baruffaldi a supporto e visita del cliente, in particolare quelle legate al traffico aereo. Infatti, il numero di voli è drasticamente calato, per una riduzione delle emissioni di CO2eq stimata dell’86% rispetto al 2019, non solo per via del Covid, ma soprattutto grazie alla piattaforma “Smart Industry” che ha permesso interventi e avviamenti di impianti da remoto. Questa piattaforma, che verrà implementata in tutte le nuove macchine, non solo ridurrà il numero delle trasferte e di conseguenza la CO2 emessa, ma potrà anche monitorare i consumi e gli scarti delle macchine Baruffaldi, rendendo così le macchine più efficienti e sostenibili. In questo modo sarà possibile integrare l’economia circolare all’interno del paradigma Industria 4.0.
In seguito ai risultati ottenuti, il Gruppo ha identificato i principali obiettivi da conseguire nei due anni a seguire:
Grazie al modello ViVACE, è possibile avere indicatori per la fase di decision making, ma anche monitorare in continuo i vari parametri rendendo così possibile una reazione proattiva. Con ViVACE, abbiamo non solo una foto a fine anno di quello che è stato l’andamento delle nostre azioni dal punto di vista della sostenibilità, ma anche un video in continuo che ci permette di controllare i trend dei vari indicatori e di reagire tempestivamente.
L’obiettivo è gestire la produttività delle aziende in ottica circolare, tramite best practices che permettano di migliorare l’efficienza energetica dei reparti e, di conseguenza, di diminuire le emissioni di CO2 durante tutto il ciclo produttivo. L’obiettivo finale è ottimizzare al massimo le macchine Baruffaldi in un’ottica di economia circolare, non solo riducendo i componenti impiegati o utilizzando materie prime riciclate, ma anche diminuendo gli scarti che tali macchine producono, abbassando i loro consumi energetici e progettandole con un occhio di riguardo al fine vita (design for end of life).